Dolci umbri di Carnevale

Se dico Carnevale dico frappe, castagnole, cicerchiata, strufoli, surici melati, crescionda spoletina, insomma tutti i dolci tipici umbri, così golosi e buoni da non saper resistergli!  La materia prima utilizzata per questi deliziosi dolcetti è quella tipica di stagione, quindi, il grasso di maiale, la farina, le uova, il miele e la ricotta. Tutti o quasi sono fritti in abbondante strutto e conditi con zucchero, miele fuso, mistrà e alchermes.

Che cos’è il Carnevale?

La parola Carnevale viene dal latino carnem levare (eliminare la carne) ed indica il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il Carnevale si festeggia nei paesi di tradizione cattolica e la domenica le vie delle città si animano di carri allegorici e parate. Giochi, maschere, coriandoli e tanta fantasia sono gli elementi caratterizzanti della festa.

DOLCI UMBRI DI CARNEVALE

Il Carnevale non cade sempre nello stesso periodo perché dipende dalla domenica di Pasqua, entra comunque tra il 10 gennaio e il 14 febbraio per poi concludersi tra il 9 febbraio al 16 marzo.  La costante fissa di Carnevale sono i dolci che vengono preparati secondo le tradizioni umbre. Tra i più rinomati troviamo le frappe, conosciute anche con il nome di chiacchiere. Sfoglia di pasta dolce sottile ritagliata o annodata a forma di fiocco, ricoperte di zucchero a velo o miele. La loro consistenza friabile e croccante le rendono di una bontà unica.

Simili alle frappe ci sono le girelle. La loro preparazione è semplice e sfiziosa: pasta sfoglia arrotolata a forma di cornucopia, a volte farcite con pinoli e uvetta. Nella zona di Marsciano potrete gustare le cialde: pastella preparata con vinsanto, marsala e mistrà. Vengono cotte su piani di ghisa che ogni famiglia si tramanda. 
Uno dei dolci di Carnevale più amato dagli umbri sono le castagnole. Così chiamate perché la loro forma richiama quella delle castagne. Sono palline di pasta fatte con farina, uova, zucchero, lievito in polvere, mistrà. Possono essere ricoperte di miele o di zucchero e alchermes. Perugia e dintorni invece prepara gli strufoli, simili alle castagnole ma di dimensioni più grandi e di pasta più tenera, intrisi di miele all’esterno.

Altro dolce da non farsi scappare è la cicerchiata, una piramide  di palline di pasta dolce. Fritte, messe una sull’altra e tenute insieme dal miele. Il loro nome proviene dalla cicerchia, un legume chiaro dalla forma rotondeggiante. Simili alle cicerchiate sono i surici melati che si preparano a Norcia. Il miele caldo lasciato cadere sulla pasta fritta lascia delle piccole scie che fanno pensare alle codine dei topi, in dialetto detti surici.

Altra prelibatezza da assaggiare tipica del Carnevale umbro è la Crescionda, preparata esclusivamente nella zona di Spoleto. La sua origine è molto antica e diverse sono le ricette per prepararla. Dalla versione più antica che prevedeva l’uso del pangrattato e del brodo di gallina uniti allo zucchero, al formaggio pecorino e al cioccolato fondente, si è passati alla crescionda di mele preparata con la farina di mais fino alle ricette attuali che impiegano latte, cioccolato e amaretti. Il risultato è un dolce squisito, morbido e aromatico, ottimo da consumare a fine pasto.

Volete raccontarci quali sono i dolci umbri che preparate durante il Carnevale svelandoci la vostra ricetta? Scriveteci e pubblicheremo la vostra creazione!!